Articolo 4 – Criteri di organizzazione
Articolo 4 – Criteri di organizzazione1. Le strutture di servizio dell’Ateneo di Trieste sono organizzate seguendo i seguenti criteri:
a. attuazione del principio della distinzione tra responsabilità politiche, di indirizzo e controllo degli organi di direzione politica e responsabilità gestionali della dirigenza;
b. valorizzazione delle funzioni di programmazione, coordinamento, indirizzo e controllo;
c. funzionalità rispetto ai programmi ed agli obiettivi, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità; a tal fine, periodicamente e comunque contestualmente alla definizione dei programmi di gestione e dell’assegnazione delle risorse, si può procedere all’eventuale revisione dell’assetto organizzativo;
d. articolazione delle strutture per funzioni omogenee, distinguendo tra strutture permanenti e strutture temporanee, nonché tra strutture di line e strutture di staff;
e. semplificazione delle catene di comando, tendenziale superamento della gerarchia e decentramento delle decisioni, secondo i principi della direzione per obiettivi;
f. garanzia di trasparenza e di imparzialità e, per ciascun procedimento, attribuzione ad un’unica struttura della responsabilità complessiva dello stesso, nel rispetto della legge n. 241/1990;
g. responsabilità e collaborazione di tutto il personale per il risultato dell’attività lavorativa, anche attraverso il coinvolgimento, la motivazione e l’arricchimento dei ruoli;
h. formazione continua del personale e sviluppo delle competenze e delle conoscenze necessarie nei diversi ruoli organizzativi;
i. previsione di controlli interni, della qualità, della soddisfazione dell’utenza, dell’efficienza e della economicità.
2. L’organizzazione viene sviluppata con l’obiettivo di rendere più efficace il collegamento “Amministrazione dei servizi- strutture accademiche”, di potenziare i servizi riorganizzandoli in modo integrato, garantendo livelli qualitativi omogenei, e di ottimizzare la gestione delle risorse umane, attraverso la valorizzazione e l’interscambiabilità delle professionalità presenti e un’adeguata distribuzione dei carichi di lavoro. L’obiettivo finale è pertanto quello di promuovere la cultura dei servizi e dei risultati d’insieme con riferimento alla cultura della qualità.