Art. 28 – Riservatezza e attività inventiva
Art. 28 – Riservatezza e attività inventiva1. I dottorandi hanno l’obbligo della riservatezza in relazione alle attività di ricerca che possano portare ad eventuali risultati suscettibili di valorizzazione economica mediante il deposito di titoli di proprietà intellettuale. Eventuali deroghe possono essere concesse, su richiesta dell’interessato, dal Collegio dei docenti, sentito il Supervisore.
2. Qualora, in virtù della loro permanenza nelle strutture dell’Ateneo, i dottorandi vengano a conoscenza di informazioni riservate appartenenti all’Università, ai singoli ricercatori o ai soggetti esterni con cui l’Università intrattiene rapporti, devono trattare dette informazioni (in qualsiasi forma esse siano: orale, scritta, grafica o elettronica) come strettamente confidenziali.
3. Per quanto riguarda la titolarità dei risultati inventivi conseguiti nell’ambito del Dottorato ovvero di collaborazioni con gruppi di ricerca dell’Università si fa espresso rimando alla normativa nazionale sulla proprietà intellettuale.