Art. 15 - Aspetti etici della ricerca
Art. 15 - Aspetti etici della ricerca1. L’Università, nel rispetto dei principi costituzionali e statutari, riconosce e tutela l’integrità della ricerca scientifica.
2. Per integrità nella ricerca (Research Integrity) si intende l’insieme dei principi e dei valori etici, dei doveri deontologici e degli standard professionali sui quali si fonda una condotta responsabile e corretta da parte di chi svolge, finanzia o valuta la ricerca scientifica nonché da parte delle istituzioni che la promuovono e la realizzano. L’applicazione dei principi e dei valori e il rispetto della deontologia e degli standard professionali sono garanzia della qualità stessa della ricerca e contribuiscono ad accrescere la reputazione e l’immagine pubblica della scienza, con importanti ricadute sullo sviluppo della stessa e sulla società.
3. Fondamentali per l’integrità nella ricerca sono i seguenti principi:
a) Dignità
b) Responsabilità
c) Equità
d) Correttezza
e) Diligenza
4. Questi principi racchiudono, ineriscono o sono correlati ad altri principi e valori etici, quali in primo luogo: la libertà di ricerca scientifica; l’onore e la reputazione delle persone e la lealtà verso gli altri e verso le istituzioni; l’onestà, il rigore, l’affidabilità e l’obiettività nella conduzione della stessa; l’indipendenza di giudizio, la trasparenza, l’atteggiamento aperto ed equanime, la valorizzazione del merito, la reciprocità e la cooperazione con gli altri nell’adempimento dei propri compiti; l’imparzialità, la pertinenza, la vigilanza coscienziosa e l’efficienza nell’utilizzazione delle risorse; la responsabilità sociale e quella verso le generazioni future, compresi i doveri di tutela verso la biosfera.
5. È compito dell’Università fornire linee guida di orientamento, anche attraverso il Comitato etico e la Commissione etica, sugli ambiti di attenzione rispetto alle questioni etiche nella pianificazione ed esecuzione della ricerca per la valutazione della gestione degli aspetti etici.
6. L’Università condanna ogni forma di frode scientifica, ritenendo che tali comportamenti compromettano la reputazione dell’Università, minino la fiducia della società nei confronti della comunità scientifica e comportino uno spreco di risorse.