Intervista aggiornata a maggio 2023
"Dai valore al tuo tempo libero per crearti un'esperienza non lavorativa che possa essere di interesse per il mercato di lavoro e le aziende, e cogli ogni opportunità che possa costruire un’esperienza, anche se inizialmente non coerente con il tuo titolo di studio o aspirazioni. Mai dire mai!"
1) NOME - COGNOME
Ivan Gruer
2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO E RUOLO
Siemens Digital Industries Software, Service Project Manager, Treviso
3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: CORSO DI STUDI/MASTER/DOTTORATO
Laurea triennale e Laurea magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni
4) QUALE È STATA LA TUA PRIMA ESPERIENZA DI LAVORO DOPO LA LAUREA? CREDI TI SIA SERVITA PER ENTRARE A FAR PARTE DELL’AZIENDA PER CUI LAVORI?
Prima esperienza in Accenture come analista funzionale IT. Sì, esperienza sicuramente utile. Oltre alle competenze tecniche acquisite, questa esperienza mi è servita soprattutto per entrare in contatto con una realtà aziendale strutturata e per imparare a gestire lo stress definendo le priorità.
5) PUOI SPIEGARE QUALI SONO LE TUE MANSIONI E LE RESPONSABILITÀ CHE RICOPRI?
Da dicembre 2019, come Project Manager per Siemens Digital Industries, mi occupo della gestione di progetti per l'adozione di soluzioni innovative e complesse in ambito manufacturing (es. PLM, CAD, CAM, MOM e MES) per importanti clienti nazionali e multinazionali. È per me un'esperienza molto stimolante perché mi permettere di toccare con mano come le imprese del nostro tessuto industriale stanno affrontano le sfide dei giorni nostri.
6) C’È UN ERRORE CHE RITIENI DI AVER COMMESSO NELLA RICERCA DEI TUOI PRIMI IMPIEGHI E CHE TI SENTI DI CONDIVIDERE AFFINCHÉ ALTRI NON LO RIPETANO?
Non avere troppa fretta di cambiare lavoro in modo da poter valutare attentamente il contesto lavorativo della nuova azienda. In particolare chiarire non solo le mansioni e le responsabilità del nuovo lavoro: quali i bisogni reali della azienda? Qual è il proprio valore aggiunto ai bisogni della azienda? E quanto l’azienda è disposta ad investire sulle mie competenze? (es. vedi anche glassdor.com).
7) QUALI SONO LE COMPETENZE O CARATTERISTICHE CHE SECONDO TE TI HANNO PERMESSO DI RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI PROFESSIONALI?
L’umiltà nel rimettersi in gioco cambiando anche con lavori e mansioni nuovi e non necessariamente coerenti con il proprio titolo di studio e la propria esperienza.
Una certa resilienza nel trovare alternative e nuove opportunità dopo un fallimento e la velocità nell’apprendere nuove competenze senza raggiungere necessariamente un elevato livello di specializzazione. Citando Gregory Bateson: “Interesting phenomena occur when two or more rhythmic patterns are combined, and these phenomena illustrate very aptly the enrichment of information that occurs when one description is combined with another”.
L’unica specializzazione che forse davvero conta, soprattutto in un contesto odierno imprevedibile e in continuo cambiamento, è quella delle interazioni tra le conoscenze più che le singole conoscenze in sé. Conquista consapevolezza, e un po' per gioco, ho avuto la possibilità di essere co-autore del libro “Insurtech Book 2018” con l'articolo "A Four-Step Practical Guide to BuildInsurTech Value Chain Ecosystem" su come applicare soluzioni innovative ed emergenti nelle assicurazioni a partire dalle Startup.
8) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO CHE DESIDERA INTRAPRENDERE LA TUA PROFESSIONE?
"Mai dire mai" e consiglierei di cogliere ogni opportunità che possa costruire una propria esperienza, anche se inizialmente non coerente con il proprio titolo di studio o aspirazioni. Per coloro che hanno la fortuna di avere più offerte di lavoro dopo la laurea, scegliere quella che dà più valore aggiunto al proprio curriculum professionale, anche sacrificando aspetti economici e personali come la necessità di un trasferimento. A tutti gli altri alla ricerca di uno sbocco professionale, suggerirei di dare valore al proprio tempo libero per crearsi un'esperienza non lavorativa che possa essere di interesse per il mercato di lavoro e le aziende.
Ad esempio, dopo il master MBA, ho avuto modo con alcuni compagni di corso di collaborare allo sviluppo di una startup in ambito biomedicale e di poterla presentare al Websummit di Dublino nel 2015 di fronte a molti investitori. Anche se purtroppo non ha avuto seguito, è stata un'esperienza molto utile per conoscere il mondo degli acceleratori e incubatori di startup. Pertanto, se avete un'idea, svilupparla in un modello di business per una potenziale startup (es. utilizzando il Business Model Canvas) da presentare a un bando di accelerazione, incubatore o venture capitalist non costa nulla. A ogni modo, nella scelta, non “svendere” la propria idea o progetto e fare riferimento solo ai programmi di accelerazione e incubazione più qualificati e riconosciuti a livello internazionale (vedi anche f6s.com).