Intervista rilasciata ad aprile 2020
"Sii spensierato, non accontentarti di una vita facile e, una volta laureato, vivi un intenso periodo all’estero. Non demordere mai e cerca tenacemente la tua strada (professionale)."
1) NOME - COGNOME
Mario Crepet
2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO, RUOLO E SEDE
Dal 2019 lavoro sia per l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) sia in Deloitte, presso l’Autorità di Gestione (AdG) del Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR) della Regione Veneto.
L’ENM è un Ente pubblico non economico, con sede a Roma, che esercita funzioni di Microcredito e Microfinanza, in particolare in Italia. Sono uno dei due Referenti territoriali per il Nordest per l’attuazione del Progetto Integrato per l’Autoimprenditorialità, all’interno dell’Asse Prioritario di Intervento Occupazione del Programma Operativo Nazionale Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione (PON SPAO).
In Deloitte sono un consulente, all’interno dell’assistenza tecnica del Dipartimento Direzione Programmazione Unitaria, in ambito Programmazione, della Regione Veneto. Nello specifico, l’Autorità di Gestione ha la primaria responsabilità della buona esecuzione delle azioni previste dal Programma Operativo e del raggiungimento dei relativi risultati, attraverso l’implementazione delle misure necessarie ad assicurare il corretto utilizzo delle risorse finanziarie e il puntuale rispetto della normativa comunitaria e nazionale applicabile.
3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: CORSO DI STUDI/MASTER/DOTTORATO
Mi sono laureato in Triennale in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali (Trieste) e in Magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche (Gorizia).
4) CI RACCONTI QUALCOSA DI TE?
Terminati i miei studi a Trieste e Gorizia, ho vissuto quattro anni all’estero. Probabilmente la mia più intensa esperienza è stata lavorare in una regione peruviana della foresta amazzonica, come collaboratore per un think-tank di Washington D.C (World Resources Institute). Si trattava di un'iniziativa mondiale (The Initiative 20x20, per riforestare 20 milioni di ettari entro il 2020, in 16 Paesi dell’America Latina e Centrale) dove ho studiato nuovi mercati sostenibili in Europa e Stati Uniti, finalizzati alla vendita di alcuni prodotti (cacao, caffè etc) dell’America Latina, utili alla riforestazione dell’Amazzonia, allo sviluppo dei Paesi latini e degli acquirenti stessi americani ed europei. In generale, sono un Project Manager, in programmi regionali ed europei, riguardanti alcuni assi: occupazione, sviluppo ricerca e innovazione, competitività dei sistemi produttivi. Infine, mi occupo di Comunicazione e Organizzazione in un’Associazione composta di professionisti (avvocati, ingegneri, architetti, urbanisti, sociologi) che stanno proponendo e implementando alcuni progetti nella mia città natale.
5) COSA TI APPASSIONA DEL TUO LAVORO?
Mi appassiona progettare e cercare di costruire uno sviluppo migliore. Sono felice di confrontarmi quotidianamente con moltissime persone e sviluppare alcune competenze progettuali, quali la ricerca dei finanziamenti, la scrittura dei progetti, l’implementazione stessa.
6) COSA PORTI CON TE DELL’ESPERIENZA DI STUDIO ALL’UNIVERSITÀ DI TRIESTE?
Personalmente, Trieste e Gorizia rimangono delle esperienze fondamentali per la mia crescita professionale. Quando mi capita di passarci, per lavoro o altro, mi sento parte del suo mare, di Barcola, del Carso e della Slovenia che le stanno attorno. Trieste è stata la mia prima esperienza fuori casa, insegnandomi a credere in me stesso, a rialzarmi in seguito alle, fortunatamente, molte sconfitte, utili a tentare di volare sempre più in alto. Gorizia mi ha permesso di confrontarmi con i docenti ed è stato uno stimolo a frequentare una parte del mondo esterno, ad esempio vivendo e lavorando prima in Francia e Inghilterra, per poi passare in America Latina.
7) QUALI SONO LE COMPETENZE O CARATTERISTICHE INDISPENSABILI PER IL TUO LAVORO?
Difficile riassumerle in poche righe. Innanzitutto i percorsi professionali che ho deciso di intraprendere mi obbligano a confrontarmi con tantissime persone (giovani, tecnici, politici, disoccupati). Bisogna costruire una buona dialettica, tanta pazienza, dialogo e confronto continuo. Progettare e implementare progetti significa provare a credere positivamente, attuare politiche confrontandosi con i mille stakeholder che ruotano intorno alle politiche pubbliche relative ai progetti che seguo. Infine due carte vincenti sono una forte sensibilità/empatia, ma anche un giusto distacco tecnico. Due aspetti, come gli altri, che sto cercando di coltivare.
8) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO CHE HA INIZIATO LA RICERCA DEL PRIMO IMPIEGO?
Gli consiglierei di non demordere mai e tenacemente cercare la propria strada (professionale). Steve Jobs ci ha lasciati con due dichiarazioni, a mio avviso, stimolanti: “Siate affamati, siate folli” … “Non si può unire i puntini guardando al futuro; si può solo connetterli guardando al passato. Si deve avere fiducia nel fatto che i puntini si connetteranno, in qualche modo, in futuro. Si deve avere fede in qualcosa – il proprio intuito, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai abbattuto, e ha fatto tutta la differenza nella mia vita”.
Siate spensierati, non accontentatevi di una vita facile, una volta laureati, viviate un intenso periodo all’estero e vedrete che un giorno sorriderete e capirete il senso del vostro percorso.