Intervista rilasciata a maggio 2022
"Individua una persona disposta a condividere le sue esperienze e a dare qualche consiglio: può essere di grande aiuto nel tuo percorso professionale."
1) NOME - COGNOME
Fabio Maiolin
2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO, RUOLO E SEDE
Hawkins\Brown Architects, Architetto, Londra (UK)
3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: LAUREA/MASTER/DOTTORATO
Laurea triennale in Scienze dell’Architettura
4) IN CHE MODO IL TUO PERCORSO DI STUDI HA INFLUITO SULLE TUE SCELTE PROFESSIONALI?
Studiare architettura ha fatto crescere in me l’interesse per le città e per il ruolo che gli architetti hanno nel trasformarle, avendo così la possibilità di migliorare la vita quotidiana delle persone. Mi sono quindi trasferito in città più grandi, prima Roma e poi Londra, per immergermi in realtà metropolitane e conoscerle meglio. I miei studi a Trieste mi hanno anche insegnato l’importanza per un architetto di coniugare teoria e pratica, e questo mi ha spinto, una volta laureato, a cercare lavori dove alla costruzione di edifici si affiancassero la sperimentazione e la ricerca.
5) IN COSA CONSISTE IL TUO LAVORO?
Il lavoro dell’architetto consiste molto spesso nel rispondere a una domanda, che si tratti di risolvere un dettaglio costruttivo o di progettare un nuovo pezzo di città. Ogni risposta è necessariamente diversa perché deve tenere conto del suo contesto fisico, sociale, economico. Per questo le mie mansioni cambiano molto in base al tipo di progetto a cui lavoro e alla fase in cui questo si trova. Questo è senz’altro uno dei motivi per cui trovo il mio lavoro molto stimolante.
Da quasi cinque anni lavoro per Hawkins\Brown, dove mi occupo principalmente di progetti nel settore Education – scuole ed edifici universitari – anche se non mancano occasioni per confrontarsi con altre tipologie, come uffici o residenze. In particolare, al momento sto seguendo il cantiere di una scuola in centro a Londra. In qualità di Project Architect seguo il progresso del cantiere, preparo i disegni costruttivi e mi occupo del coordinamento fra le varie discipline (strutture, impianti, etc.). Mantengo i rapporti con l’impresa costruttrice e il cliente, oltre a gestire un piccolo team interno.
6) PERCHÉ HAI DECISO DI CANDIDARTI PER L’AZIENDA/ENTE PER CUI LAVORI?
Dopo un’esperienza part-time in un piccolo studio londinese, intrapresa mentre studiavo per un Master alla London School of Architecture, ho cercato un lavoro che mi permettesse di lavorare su progetti di scala più ampia e che avessero un maggiore impatto sulla città. Di Hawkins\Brown mi ha colpito la qualità e la varietà dei progetti, oltre alla grande attenzione per la ricerca e per la sostenibilità. Senza dubbio ha giocato un ruolo importante anche la multiculturalità dello staff e un ambiente di lavoro noto per essere molto sereno e attento al benessere dei dipendenti.
7) RITIENI DI ESSERE CRESCIUTO DAL PUNTO DI VISTA PROFESSIONALE? CHE COMPETENZE HAI ACQUISITO?
Le diverse esperienze lavorative che ho avuto, prima in Italia poi nel Regno Unito, hanno messo alla prova le mie capacità di adattarmi a situazioni e contesti diversi, facendomi crescere da un punto di vista professionale e umano. Ho avuto modo di mettere in pratica gli insegnamenti che ho appreso durante gli studi universitari lavorando, soprattutto nei primi anni dopo la laurea, su molti concorsi e progetti nelle fasi iniziali. Ho potuto così affinare la mia capacità di rispondere a un brief e comunicare idee in modo chiaro ed efficace.
Con il passare degli anni, ho avuto modo di migliorare le mie competenze tecniche, affinando la mia capacità di tradurre un’idea su carta in un edificio realizzato. Durante questo percorso non solo ho imparato a gestire la complessità di un processo costruttivo, ma sono diventato anche più consapevole dell’impatto che aspetti tecnici, commerciali e ambientali hanno sulle scelte fatte all’inizio di un progetto, e viceversa.
8) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO?
Subito dopo la laurea credo sia importante capire quale sia il lavoro che più si avvicina ai propri interessi. Per arrivarci, consiglierei di non aspettare il lavoro dei propri sogni – soprattutto all’inizio è difficile trovarlo – ma cercare di fare esperienza cogliendo le occasioni che si presentano. Ciò non significa accontentarsi della soluzione più facile e comoda, ma avere costanza e pazienza nel lavorare per raggiungere i propri obiettivi.
Un altro aspetto per me fondamentale, fin da quando ero uno studente a Trieste, è stato avere un mentore, una figura di riferimento con cui confrontarmi. Che sia un professore o un collega più esperto, individuare una persona disposta a condividere le sue esperienze e a dare qualche consiglio può essere di grande aiuto nel proprio percorso professionale.