Intervista rilasciata a maggio 2024
"Cercare per quanto possibile di seguire ciò che più piace fare, o di cui si è maggiormente appassionati e investirci tempo, focus e risorse. Da un punto di vista pratico, consiglierei di costruire e arricchire il proprio percorso con esperienze di studio e lavoro all’estero che permettano di essere esposti a nuove culture, lingue e a stimoli diversi, oltre che arricchire il proprio curriculum.
Inoltre, suggerirei di rimanere curiosi e flessibili. Alcune esperienze magari non saranno esattamente quello che ci si aspetta. Altre invece ci sorprenderanno per quanto siano in linea con chi siamo e con ciò che vogliamo fare. Non aver paura di sbagliare e se ciò accade, non è un problema. Andare sempre avanti con fiducia."
1) NOME - COGNOME
Riccardo Zennaro
2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO, RUOLO E SEDE
Fino a marzo 2024 ero impiegato presso United Nations Environment Programme (UNEP) come Programme Management Officer (Wastewater Management) a Nairobi (Kenya) – Al momento, sono in fase di transizione verso una nuova opportunità lavorativa.
3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: CORSO DI STUDI/MASTER/DOTTORATO
Laurea triennale in Scienze Internazionali e Diplomatiche
4) ULTERIORE FORMAZIONE
Ho ottenuto un Master of Science in Environmental Technology and International Affairs (ETIA) presso la Vienna University of Technology (TU Wien) e Diplomatic Academy of Vienna.
5) QUALE È STATA LA TUA PRIMA ESPERIENZA DI LAVORO DOPO LA LAUREA? CREDI TI SIA SERVITA PER ENTRARE A FAR PARTE DELL’AZIENDA PER CUI LAVORI?
La prima esperienza dopo laurea triennale è stata un tirocinio di tre mesi presso il Collegio del Mondo Unito (United World College of the Adriatic, UWCAD) a Duino, vicino a Trieste. È stata un’esperienza molto bella che sicuramente ha contribuito al mio percorso. In quel periodo stavo cercando di capire cosa volessi fare dopo la laurea triennale e lavorare all’UWCAD, in un ambiente internazionale, giovane, contribuendo alle attività dell’ufficio affari sociali e internazionali e a stretto contatto con studenti, insegnanti e ospiti da tutto il mondo mi ha incoraggiato molto a perseguire un percorso all’estero e ad acquisire competenze a livello di gestione, comunicazione e professionalità.
6) PUOI SPIEGARE QUALI SONO LE TUE MANSIONI E LE RESPONSABILITÀ CHE RICOPRI?
Certamente! Da gennaio 2018 a marzo 2024 ho lavorato con il Programma Ambiente dell’ONU (United Nations Environment Programme, UNEP) a Nairobi, in Kenya. Mi sono occupato di attività legate a prevenire l’inquinamento acquatico e marino da acque reflue. È una tematica estremamente importante che richiede maggiore attenzione e risorse a livello globale e della quale sono molto appassionato.
Il mio ruolo, specialmente a partire dal 2021, è stato di coordinare le attività rivolte a migliorare la gestione delle acque reflue a livello globale. Ciò vuol dire lavorare a stretto contatto con tante organizzazioni, sia ONU che ONG, ma anche istituti di ricerca, il settore privato e soprattutto governi per sviluppare e implementare politiche e tecnologie rivolte a migliorare la gestione delle acque reflue nei rispettivi Paesi. Altre attività erano rivolte a sensibilizzare e a migliorare le competenze dei maggiori stakeholders su questo tema. Gestivo anche diversi progetti sul campo sulla gestione sostenibile delle acque reflue, di recente ad esempio in Tanzania, Kenya, Malesia e India. Infine, coordinavo le attività di un’iniziativa globale finalizzata a migliorare la gestione delle acque reflue, la Global Wastewater Initiative.
7) C’È UN ERRORE CHE RITIENI DI AVER COMMESSO NELLA RICERCA DEI TUOI PRIMI IMPIEGHI E CHE TI SENTI DI CONDIVIDERE AFFINCHÉ ALTRI NON LO RIPETANO?
Sì, posso pensare ad almeno un errore, subito dopo aver concluso la laurea specialistica in tecnologia ambientale e affari internazionali a Vienna (Austria). Ero stato selezionato da un’ottima organizzazione per un’interessante posizione junior sulla gestione sostenibile dell’acqua in un Paese in via di sviluppo. Purtroppo, nonostante avessi fatto domanda per quel lavoro, una volta ottenuto, non mi sono sentito pronto a partire e ho declinato l’offerta. Alle volte ancora ci penso e riconosco che ho fatto un errore a non cogliere quell’opportunità. Suggerirei quindi di provarci, di buttarsi in un’opportunità, specialmente se è allineata con i propri interessi, studi e competenze. Ho imparato molto da quell’errore, anche a essere più selettivo e preciso nel fare le domande di lavoro.
8) QUALI SONO LE COMPETENZE O CARATTERISTICHE CHE TI HANNO PERMESSO DI RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI PROFESSIONALI?
A livello di competenze, credo che parlare un ottimo inglese e altre lingue straniere aiuti molto. Ho cercato di investire sempre tempo e risorse nell’imparare lingue diverse, in base anche a dove mi trovavo, e trovo che questo abbia sempre ripagato nella vita quotidiana e professionale. Penso che il fatto di aver perseguito un percorso di studi e professionale all’estero sia stata un chiave importante per raggiungere i miei obiettivi professionali. Mi ha permesso di acquisire competenze a livello di professionalità, comunicazione, lavoro di squadra, responsabilità, leadership, gestione e pianificazione, e soprattutto di essere sempre aperti a culture e contesti differenti. In certi casi ho avuto difficoltà, e penso che il fatto di rimanere flessibili, adattevoli e motivati sia stato fondamentale durante le fasi di ricerca del lavoro. Ogni esperienza in qualche modo ha contribuito alla persona che sono ora e al lavoro che svolgo.
9) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO CHE DESIDERA INTRAPRENDERE LA TUA PROFESSIONE?
Entrare nel mondo delle organizzazioni internazionali può essere molto complesso. Detto questo, consiglierei di formarsi attraverso gli studi in modo da diventare il più possibile esperti in un campo specifico. Questo aiuta molto nel processo di ricerca del lavoro.
Poi, suggerirei di intraprendere tirocini presso queste organizzazioni. Molte volte queste esperienze non sono retribuite, perciò è necessario pianificare bene se è possibile e come poter finanziariamente supportarsi per tre o sei mesi. Un tirocinio può aiutare molto, poiché consente di accumulare esperienza che molto probabilmente in una futura ricerca di lavoro ripagherà. Alcune organizzazioni invece retribuiscono i tirocinanti, il che aiuta enormemente a livello pratico.
Per l’ONU nello specifico, consiglierei di fare domanda per i programmi sponsorizzati dal governo italiano. Ogni anno, vi sono ottime posizioni aperte per il Programma Fellowship e Junior Professional Officer e consentono, se selezionati, di entrare nelle organizzazioni come fellows o funzionari junior. Un’alternativa è il programma volontari delle Nazioni Unite che consente di intraprendere un’esperienza molte volte sul campo.
Inoltre, esperienze all’estero, parlare lingue diverse, corsi di progettazione, brevi percorsi di formazione posso aiutare molto ad avere un profilo interessante per un’organizzazione internazionale. E al di là di tutto, crederci, credere nelle proprie potenzialità, non demoralizzarsi se si ricevono dei no e andare avanti con fiducia.