Intervista rilasciata a settembre 2024
"Il percorso che ognuno di noi affronterà non è già scritto, può essere diverso dal futuro che ci eravamo immaginati per noi stessi, l’importante è che “ti renda felice”. Non abbiate paura di sperimentare, di appassionarvi e di cambiare i vostri piani."
1) NOME- COGNOME
Alice Giambalvo
2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO, RUOLO E SEDE
AutaMarocchi Spa – Responsabile della ricerca e selezione del personale – Sede di Trieste
3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: CORSO DI STUDI/MASTER/DOTTORATO
Laurea Magistrale in Giurisprudenza
4) CI RACCONTI QUALCOSA DI TE?
Se mi avessero chiesto di parlare di me in passato mi sarei descritta come determinata e ambiziosa; lo sono tutt’ora sicuramente ma grazie all’esperienza (in generale, personale e professionale) ho imparato ad aggiungere a queste caratteristiche tanta curiosità, umiltà, consapevolezza e flessibilità, accettando che non sempre gli obiettivi che ci si pone verranno raggiunti quando si vuole e come ci si era prefissati di farlo, l’importante è raggiungerli se li sentiamo nostri. Sono molto soddisfatta del mio percorso, quando in passato mi immaginavo la Alice “adulta” cercavo ovviamente di visualizzare “il meglio” ma c’erano tante incognite; ad oggi posso dire di essere fiera del mio percorso, di essere felice, soddisfatta e di sentirmi realizzata; il mio lavoro e il futuro che mi sono costruita, e continuo a costruirmi, mi fanno stare bene. Sono un’entusiasta della vita in generale.
5) COSA TI APPASSIONA DEL TUO LAVORO?
La cosa che amo di più del mio lavoro è che sembra cucito sulla mia persona e mi permette di esprimermi al meglio. Questo lavoro mi appassiona perché racchiude in sé diverse sfaccettature: la dinamicità del settore dei trasporti, la multiculturalità di una realtà che si affaccia su diversi mercati europei, la visione strategica che è necessario adottare in un’azienda strutturata, le diverse dinamiche della comunicazione e le relazioni professionali e umane che ho la possibilità di approfondire trasversalmente in azienda. Non in ultimo, il tecnicismo del diritto del lavoro e delle normative applicabili.
6) COSA PORTI CON TE DELL’ESPERIENZA DI STUDIO ALL’UNIVERSITÀ DI TRIESTE?
L’esperienza all’università degli studi di Trieste è stata magica: l’università ha una dimensione “giusta” che ti consente di vivere l’esperienza universitaria a 360°, lezioni frequentate da tanti ma comunque quasi frontali, aule studio per tutti i gusti, da quella dove non vola una mosca a quella con il solito brusio di sottofondo che sentivo in un certo senso “casa”. Si, perché io la campanella della sera della biblioteca generale l’ho sentita diverse volte (innumerevoli). Spesso mi viene chiesto se sceglierei nuovamente il percorso di studi in Giurisprudenza pur non avendo scelto di seguire poi la professione forense o una delle altre professioni legali. La risposta è assolutamente si; non cambierei niente, il percorso fatto mi ha aiutato a impostare la “forma mentis”, mi ha arricchita culturalmente e come persona. Ho incontrato delle persone stimolanti, con cui confrontarmi costruttivamente, dai professori ai colleghi di facoltà. Ho trovato degli amici fantastici, di cui tutt’ora mi circondo nei momenti goliardici ma perché no anche nei momenti di difficoltà o successo professionale, perché alla fine insieme siamo cresciuti e siamo diventati dei professionisti, ognuno nel suo ambito.
7) QUALI SONO LE COMPETENZE O CARATTERISTICHE INDISPENSABILI PER IL TUO LAVORO?
Credo che il mio lavoro richieda una buona commistione delle così definite “Soft Skills”: ottime doti relazionali, capacità comunicative e di adattamento ai diversi interlocutori, empatia (ma non troppa); predisposizione all’ascolto e tanta curiosità. Non si smette mai di imparare e per farlo bisogna informarsi, approfondire, studiare ma soprattutto essere aperti al confronto. Non credo si possa fare bene questo lavoro senza conoscere quali sono le attività che vengono svolte nei singoli reparti di un’azienda. Io ho avuto la fortuna di incontrare colleghi che si sono dimostrati pronti a raccontarmi le loro attività e a spiegarmele per permettermi di essere più efficiente e preparata nello svolgimento delle mie mansioni. Lato “Hard Skills”: partirei da una buona conoscenza del diritto del lavoro e della normativa di settore di riferimento tra cui il contratto collettivo nazionale applicato. Con il tempo poi i temi da approfondire sono tantissimi.
8) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO CHE HA INIZIATO LA RICERCA DEL PRIMO IMPIEGO?
È difficile dare un consiglio da ex studentessa senza metterci dentro almeno un po' del mio profilo professionale. Il consiglio è un po' quello che avrei voluto venisse dato a me tanti anni fa, un po' un messaggio che l’HR che c’è in me vorrebbe dare ai candidati. In primis cerca di capire quali sono i tuoi obiettivi e le tue aspirazioni, inizia una ricerca mirata, arriva preparato e sorridente ai colloqui, l’ansia cerca di non portarla con te a colloquio, non serve; ricordati che chi ti colloquia almeno una volta nella vita è stato seduto al tuo posto, credo questo sia un pensiero che aiuti molto. Un po' di sana adrenalina è necessaria, ma fai in modo non ti impedisca di dimostrare chi sei davvero, se ci riesci qualunque sarà il risultato non avrai sbagliato e non te ne pentirai. L’opportunità giusta arriverà e saprai coglierla, non farti demoralizzare dai primi no (perché ci saranno), saranno solo un piccolo ostacolo sul percorso. Ovviamente tutto questo vale se alla base c’è voglia di mettersi in gioco e tanta voglia di lavorare accompagnata dalla consapevolezza che mai si è arrivati e che tutti abbiamo sempre tanto da imparare.