Intervista rilasciata a maggio 2017
"Non temere se qualcuno cercherà di smontare i tuoi sogni dicendo che il mercato è saturo e che non ce la farai mai perché, quando un sogno si insegue, poi si raggiunge."
1) NOME - COGNOME
Giuseppe Ruocco
2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO E RUOLO
Copa-Cogeca, Language Services Manager, Bruxelles (Belgio)
3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: LAUREA/MASTER/DOTTORATO
Laurea magistrale in Interpretazione di conferenza
4) PUOI SPIEGARE QUALI SONO LE TUE MANSIONI E LE RESPONSABILITÀ CHE RICOPRI?
Sono interprete nella cabina italiana dei servizi linguistici del Copa-Cogeca, nonché traduttore.
Nel mio ruolo di interprete, insieme alla mia collega, permetto ai delegati appartenenti alle varie organizzazioni membri di seguire le riunioni quali quelle dei gruppi di lavoro tecnici, delle task force speciali o dei Praesidia (assemblea generale dei presidenti delle organizzazioni membri), da e verso l’italiano.
Nel mio ruolo di traduttore, traduco principalmente in italiano documenti come comunicati stampa, lettere inviate ai rappresentanti delle istituzioni europee, documenti di posizione e materiale informativo di vario genere.
5) QUALI SONO STATE LE TUE PRIME ESPERIENZE DI LAVORO DOPO LA LAUREA? CREDI SIANO SERVITE PER ARRIVARE ALLA TUA POSIZIONE ATTUALE?
Subito dopo la laurea ho potuto fare un tirocinio qui al Copa-Cogeca, che è sfociato in un contratto a tempo determinato. Dopodiché, ho lavorato come free-lance per più di un anno e ho insegnato all’Università di Cagliari. Quando si è liberato un posto dove avevo fatto il tirocinio, sono stato richiamato a lavorare qui, dove oramai sono permanente da anni.
6) IN CHE MODO IL TUO PERCORSO DI STUDI HA INFLUITO SULLE TUE SCELTE PROFESSIONALI?
Enormemente! Ho voluto una formazione alla SSLMIT di Trieste perché volevo fare l’interprete nella vita ed è per questo che ho scelto uno dei pochi percorsi di eccellenza nel settore in Italia.
7) COSA PORTI CON TE DELL’ESPERIENZA DI STUDIO ALL’UNIVERSITÀ DI TRIESTE?
Moltissimo: aver imparato a stare lontano da casa e a rendermi indipendente; sapermi confrontare, nel rispetto e nell’apprendimento costante, con culture più o meno diverse dalla mia; una formazione professionale di primo piano, adatta in tutto e per tutto ad affrontare la realtà del mondo lavorativo nel mio settore; rapporti umani profondi e di inenarrabile bellezza.
8) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO CHE DESIDERA INTRAPRENDERE LA TUA PROFESSIONE?
Di crederci veramente, di battersi perché “la propria voce venga ascoltata”, facendolo nel rispetto totale di chi questo mestiere lo fa da prima che arrivassimo noi sulla scena e nel rispetto della professione stessa. Troppo spesso vedo giovani interpreti come me, o un po’ più giovani di me, accettare condizioni che non rendono onore a questa professione, che è molto nobile e si apprende col sudore della fronte. Coraggio, non ti perdere d’animo e lavora sodo!