Art. 3 - Compiti
Il Comitato ha lo scopo di individuare le forme di discriminazione derivanti da appartenenza a sesso, razza, religione, nazionalità ed altre condizioni.
Al Comitato compete di:
1) promuovere indagini conoscitive, ricerche, analisi allo scopo di individuare le forme di discriminazione dirette ed indirette e le misure atte a creare le effettive condizioni di parità;
2) formulare proposte di “azioni positive” per la realizzazione delle pari opportunità;
3) verificare l’attuazione da parte dell’Ateneo di “azioni positive” per la realizzazione delle pari opportunità;
4) operare per la valorizzazione del lavoro delle donne, favorendo l’equilibrio tra responsabilità familiari e professionali, il superamento delle condizioni che provochino pregiudizi nella formazione, nell’avanzamento professionale e di carriera e nel trattamento retributivo ed economico delle lavoratrici, ed il riconoscimento della peculiarità della presenza e del lavoro femminile e all’interno dell’istituzione, anche attraverso la rimozione di forme di espressione e di linguaggio rivolte ed indirizzate esclusivamente al maschile;
5) produrre raccomandazioni su argomenti sia a carattere generale che specifici, in materia di pari opportunità;
6) formulare proposte in ordine ai criteri ed alle modalità riguardanti l’accesso al lavoro, l’orientamento alla formazione, la progressione di carriera, l’attribuzione di incarichi e responsabilità, l’assegnazione alle strutture, la mobilità del personale, l’organizzazione dei corsi di formazione e di orientamento, la ripartizione del salario accessorio, gli orari di lavoro del personale, gli orari dei servizi all’utenza, i progetti e gli interventi di organizzazione e ristrutturazione dell’ente, nonché ogni altra materia che abbia riflessi sulla condizione dei lavoratori/trici e degli studenti/tesse dell’Ateneo;
7) promuovere iniziative volte a dare attuazione alle risoluzioni e direttive dell’Unione Europea, nonché alle convenzioni internazionali atte a rimuovere comportamenti lesivi ed offensivi delle libertà personali;
8) formulare - in assenza di altri organismi preposti dalla normativa vigente – linee di intervento con riferimento ai fenomeni di molestie sessuali e di mobbing, nonché proporre codici di condotta per la prevenzione degli stessi;
9) promuovere la cultura delle pari opportunità, attraverso iniziative che coinvolgano tutto il personale dell’Ateneo, anche in collegamento con analoghe strutture locali, nazionali ed internazionali;
10) intervenire, con propria delegazione di tre membri, distinta per componente, alle riunioni di negoziazione decentrata, nel corso delle quali vengano trattate questioni di interesse per le finalità del Comitato;
11) promuovere ed incentivare corsi di formazione, corsi di studio di genere, servizi sociali ed ogni altra attività, quali premi di studio e/o di laurea, relativi agli scopi del Comitato;
12) assolvere ad ogni altro compito attribuito al Comitato da leggi o altre fonti normative, anche derivanti da accordi sindacali nazionali o decentrati;
13) presentare al Rettore e alle Organizzazioni Sindacali una Relazione, entro il 31 ottobre di ogni anno, sull’attività svolta dal Comitato.